domenica 15 ottobre 2023

Crescere tra i traumi: un racconto scolastico

Nel piccolo paese di Willowbrook, c'era un ragazzo di nome Max, un vivace e intelligente bambino di quinta elementare con una mente curiosa e occhi scintillanti di dolcezza. 

La sua insegnante, la signora Blackwood, era una donna severa e distante, famigerata in tutta la scuola per le sue esigenze rigorose e il suo atteggiamento autoritario. In molti si chiedevano se fosse sempre stata così o il suo

stile educativo, in qualche modo, fosse la conseguenza di troppi anni di insegnamento sulle sue spalle o, ancor di più, se fosse l'imprinting di come a sua volta era stata trattata da bambina dalle sue insegnanti: di certo, non era per nulla in linea con i tempi e con la grande sensibilità di alcuni tra i suoi allievi.

Un giorno, mentre Max si sforzava di imparare nuovi concetti in matematica, non poteva fare a meno di chiedere qualche chiarimento. "Maestra," disse con timidezza, "non capisco bene questa frazione."

La signora Blackwood sollevò lo sguardo, con occhi gelidi e voce tagliente. "Max, sei così lento nell'apprendere queste cose elementari. Dovresti capirlo già da tempo." La sua risposta fu seguita da risate sottili dei compagni di classe.

Max, sentendosi umiliato e ferito, si ritirò nel suo mondo interiore, cercando di non far trasparire le lacrime. La sua autostima, una volta fiorente, era ora minata. Iniziò a dubitare delle sue abilità e della sua intelligenza.

Le lezioni di Max con la signora Blackwood continuarono ad essere una fonte di ansia e tensione. Ogni errore veniva punito con sguardi disapprovanti e commenti sprezzanti. Le notti erano popolate da incubi in cui gli studenti si trasformavano in numeri e frazioni, mentre la maestra Blackwood li osservava con occhi famelici.



Tuttavia, Max era un bambino coraggioso. Nonostante le continue umiliazioni, non smise mai di cercare di comprendere, di affinare le sue abilità e di dimostrare a se stesso che poteva farcela.

Con il passare del tempo, i suoi sforzi cominciarono a dare frutti. 

Lentamente, le frazioni cominciarono a perdere il loro aspetto spaventoso, e Max acquisì una comprensione profonda della matematica che avrebbe invidiato chiunque. Alla fine dell'anno scolastico, sfidò persino la signora Blackwood con domande complesse che la fecero rabbrividire.

Ma il cambiamento più importante avvenne dentro di lui. Max aveva scoperto una forza interiore che nessun insegnante severo avrebbe potuto spegnere. Aveva imparato che il valore non era dettato dalle parole o dalle azioni degli altri, ma dalla sua stessa determinazione e coraggio.

Eppure, un giorno, Max, ormai adulto, si ritrovò a camminare in un tranquillo parco, tra alberi secolari e il dolce cinguettio degli uccelli. 

Mentre passeggiava, una strana sensazione lo attraversò. Si accorse che il suo "bambino interiore" era lì con lui, come se stesse aspettando di essere notato. Era il bambino che aveva vissuto l'umiliazione e la durezza della signora Blackwood, con gli occhi che imploravano di essere ascoltati.

Max si fermò e si chinò verso il suo bambino interiore. "Siamo qui insieme, ora," disse dolcemente. "So che hai sofferto tanto, ma siamo più forti adesso. Abbiamo imparato a superare le sfide, a trovare la resilienza, a comprendere la nostra forza interiore." 

Il bambino interiore sollevò gli occhi, e questa volta c'era una scintilla di speranza nei suoi occhi. "Davvero?" chiese timidamente. 

"Sì," rispose Max. "Abbiamo trasformato quelle ferite in forza, e ora possiamo darci il supporto e l'amore che meritiamo. Non dobbiamo permettere al passato di definirci."

Da quel giorno, Max iniziò a lavorare sulla guarigione del suo bambino interiore, nella sua sfumatura di vulnerabilità e, attraverso un coaching trasformativo in cui apprese varie tecniche per portare benessere a se stesso, iniziò a comprendere meglio le ferite emotive che aveva accumulato nel corso degli anni. Riconobbe così che il suo "bambino interiore" aveva bisogno di affetto, comprensione e accettazione.

Lentamente, Max e il suo bambino interiore si unirono in un'armoniosa sinergia. 

Il passato smise di essere un peso e divenne una fonte di saggezza e forza. Le ferite cominciarono a guarire, e Max trovò una nuova profondità nelle sue relazioni, una nuova serenità nella sua mente e una fiducia in sé stesso che non aveva mai conosciuto prima.

La storia di Max è un ricordo che, anche quando le ferite del passato possono sembrare insuperabili, è possibile la guarigione e la trasformazione. Il nostro "bambino interiore" può essere una fonte di ispirazione per la crescita personale e un alleato nel percorso verso la Felicità e il Benessere; la storia di Max non è soltanto sua, è la storia di moltissimi di Noi in età evolutiva quando i sistemi di insegnamento erano ancora obsoleti e irrispettosi della vulnerabilità del Bambino.

Si spera che questi siano retaggi del passato e che, oggi, gli insegnanti siano molto più consapevoli della delicatezza con la quale è sempre necessario relazionarsi ai cuccioli d'Uomo!


L.

la tua Coach del 💗

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